Titolo: Sharenting. Genitori e rischi della sovraesposizione dei figli online
Autore: Gianluigi Bonanomi
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 120
Anno pubblicazione: 2020
Prezzo: 11,00
Sul sito: www.mondadorieducation.it/catalogo/sharenting-0063487/
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La scrittrice Blair Koening, creatrice del blog Cynicalmother.com, ha affermato: «Stanca delle immagini postate sui social media di ecografie e vasini, ho pensato di creare un blog in cui le persone potessero sfogare la propria frustrazione e condividere alcuni casi di too-much-informations postati dai genitori su Facebook, Twitter, ecc. estremamente fuori luogo, circa le feci del proprio bambino, gli aggiornamenti dalla sala parto e tutte quelle immagini che potrebbero sembrare carine ma che in realtà non sarebbe il caso il mondo vedesse». La genesi di questo libro è simile. Da anni il giornalista e formatore Gianluigi Bonanomi gira l’Italia con seminari e workshop sull’uso consapevole della tecnologia. Nel corso del tempo si è però reso conto che il focus andava spostato dai ragazzi ai genitori, gli immigrati digitali. Papà e mamme, invece di fare da angeli custodi dei propri figli, rappresentano sempre più spesso il problema: l’abitudine di condividere online (share) informazioni, immagini e video dei bambini da parte proprio dei genitori (parenting) è talmente diffusa da meritarsi un neologismo: sharenting. Questo libro affronta il fenomeno da diversi punti di vista. Ne illustra le motivazioni e i dati, ma soprattutto le conseguenze, in ottica privacy, cyberbullismo, furto di identità e altro. Completano il testo alcuni consigli (share with care), interviste a esperti e un test di auto-valutazione sui propri comportamenti di genitori alle prese con il mondo dei social e la vita dei figli.
I genitori di oggi hanno la malsana abitudine di condividere in modo compulsivo ogni passo dei propri figli e sui social è tutto un tripudio di bambini di ogni età che svolgono le più comuni azioni quotidiane. Sono certamente immagini che da sempre suscitano sentimenti di tenerezza e simpatia ma con l’avvento dei social il concetto stesso di intimità e privacy è stato stravolto.